Nonostante le ripetute segnalazioni, avvenute nei mesi scorsi, da parte dell’associazione utenti “In Prima Classe per Bologna-Vignola“, continuano i disservizi circa l’emissione, a bordo dei mezzi, dei titoli di viaggio, nonché il controllo dei titoli di viaggio da parte dei capitreno della linea Bologna – Vignola.
Le mancanze in questione sono nate in seguito alla richiesta, da parte dell’agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria ANSF, di mantenere sempre in cabina il capotreno in qualità di secondo agente in grado di controllare a vista la marcia del treno come ulteriore sistema di sicurezza all’espletamento del servizio. Il provvedimento avrà effetto fino a quando, sulla Bologna – Vignola, non sarà completata l’installazione e l’attivazione del sistema SCMT, che assicurerà un “upgrade” del livello di sicurezza, senza richiedere la presenza costante del capotreno in cabina di guida.
Nonostante ciò, il sistema SCMT è attualmente già attivo limitatamente alla tratta Bologna – Casalecchio Garibaldi pertanto, come più volte sottolineato da TPER tramite circolari interne all’azienda, il personale di bordo è tenuto ad effettuare servizio a tutti i viaggiatori nella porzione di linea in oggetto, dal momento che non è richiesta la loro presenza costante in cabina.
Mentre una buona parte del personale ha recepito la norma ed effettua correttamente assistenza ai passeggeri nelle tratte consentite, tramite l’emissione dei titoli di viaggio a bordo e senza sovrapprezzo, e il controllo dei titoli di viaggio per arginare l’evasione, a più riprese il personale di bordo preferisce rimanere comunque in cabina di guida, rifiutandosi di rispondere alle richieste dei viaggiatori. Di recente, inoltre, si sono verificati spiacevoli episodi, che riportiamo di seguito (dopo averli prontamente segnalati agli organi competenti di TPER):
“Buona sera, vorrei segnalare un fatto appena accaduto. Mi trovo sul treno delle 15:45 diretto a Bazzano. Sono appena stata testimone di un brutto episodio tra capotreno e un’utente che gli chiedeva di farle il biglietto. Il c.t. si è malamente rifiutato sostenendo che in stazione centrale a Bologna il biglietto va fatto in biglietteria. Di fronte alle rimostranze della signora, volte a sostenere che altro personale le aveva senza problemi emesso il biglietto, il C.t. l’ha invitata ad andarsene con modi sgarbati ribadendo che aveva altro da fare. La signora è dovuta scendere e ovviamente non ha preso il mezzo. Grazie.”
“Buonasera a tutti, oggi sul treno da bologna delle 18:18 il capotreno, con la scusa di dover stare in cabina, non ha fatto i biglietti, anche lungo la tratta Bologna centrale-Casalecchio Garibaldi. Ed è la seconda volta che succede con il soggetto in questione.”
- siano in contraddizione con le vigenti normative e regolamentazioni (l’assistenza deve essere garantita pienamente nel tratto Bologna – Casalecchio G.)
- siano irrispettosi nei confronti dei capitreno che, invece, svolgono correttamente il loro lavoro
- siano irrispettosi nei confronti dell’utenza che desidera regolarizzare il proprio titolo di viaggio
- danneggino l’azienda, in quanto non viene garantito un servizio minimo di controllo o emissione dei biglietti, con mancato ritorno economico
Questa rappresentanza chiede all’azienda interventi immediati per porre fine alle situazioni sopra descritte, che incentivano l’illegalità e minano la sicurezza dei viaggiatori, oltre a rappresentare un danno economico per l’azienda di servizio e l’ente pubblico che lo finanzia.
1) l’informtiva ai viaggiatori parla di emissione di titoli di viaggio a bordo senza maggiorazione nei casi in cui le emettitrici siano guaste o i punti vendita chiusi quindi direi che da Bologna potete tranquillamente acquistarli nei punti vendita senza oberare di lavoro i capi treno che riveste mansioni ben più importanti per la sicurezza ferroviaria e conseguentemente dell’utenza.
Sicurezza dalla quale viene distolto per effettuare quei biglietti questi famigerati biglietti a bordo.
Vorrei ricordare e sottolineare che la mansione dei soggetii.
Sono inoltre convinto che chi così facilmente accusa e critica il lavoro altrui senza per questo averne piena coscienza sia nel proprio ineccepibile è pronto a dimostrarlo firmandosi ed indicandoci dove sia possibile controllare.
Grazie
Gentilissimo Ale,
grazie innanzitutto per aver commentato il ns recente comunicato su bigliettazione e controlleria sui treni Bologna-Vignola, ma non condivido ciò che è riportato nel suo commento. Provo a spiegarmi con alcune precisazioni:
1)Innanzitutto i comunicati ufficiali dell’associazione sono sempre firmati dal suo presidente, che è anche responsabile dei contenuti divulgati dall’associazione mediante i suoi canali informativi (sito web, gruppo Whatapp, pagina Fb, ecc.).
2)La lettera inviata dall’associazione all’azienda TPER e alla Regione ER, che segue un’analoga iniziativa del CRUFER, a dimostrazione che il problema non è solo della “Vignola” ma riguarda tutto il servizio su rete FER, faceva riferimento a due recenti episodi ben documentati e, quindi, non era un generico atto d’accusa nei confronti della figura del capotreno. Lo stesso vale per il comunicato sul sito dell’associazione e da lei commentato, che prende spunto proprio dalla sopracitata lettera: nel comunicato è riportato chiaramente che “buona parte del personale ha recepito la norma ed effettua correttamente assistenza ai passeggeri nelle tratte consentite”.
3)Nella lettera che abbiamo inviato a TPER e RER si richiama testualmente la disposizione emessa da TPER nell’autunno 2015, l’unica che per quest’associazione ha valenza fino a nuove disposizioni, richiesta con forza da questa rappresentanza per ovviare a un mancato servizio da parte della stessa azienda:
“Sulle ferrovie locali Bologna-Portomaggiore e Bologna-Vignola è introdotta in via sperimentale una novità a vantaggio dell’utente, in particolare nei casi in cui non gli sia stato possibile dotarsi preventivamente di titolo di viaggio o in presenza di un guasto agli apparecchi che consentono la convalida prima di salire a bordo del treno. In questi casi, avvisando il capotreno all’atto della salita, il passeggero potrà regolarizzare il viaggio, senza che gli sia applicata la maggiorazione di 5 euro prevista di norma per l’acquisto a bordo. Tper invita comunque l’utenza a procurarsi in anticipo il titolo di viaggio, convalidandolo sempre prima di salire in treno, e consiglia ai viaggiatori abituali gli abbonamenti annuali e mensili, soluzioni peraltro più comode ed economiche per spostamenti frequenti.”
La disposizione è visibile sul sito ufficiale dell’azienda al link (http://www.tper.it/bovi).
Non ci siamo dunque inventati nulla; la nota TPER è chiarissima quando scrive che è possibile acquistare il titolo a bordo senza maggiorazione nel caso in cui non sia stato possibile dotarsi del titolo prima di salire a bordo; nella nota non è quindi scritto “nei casi in cui le emettitrici siano guaste o i punti vendita chiusi” come da lei riportato, oppure che la disposizione non si applica a Bologna C.le.
Ma non posso nemmeno escludere che l’azienda abbia impartito al personale capotreno disposizioni diverse da quanto riportato nell’informazione ufficiale per il pubblico. E questo sarebbe ancora più grave.
A disposizione per ogni ulteriore chiarimento, un cordiale saluto.
Maurizio Quartieri
Presidente dell’Associazione
Premesso che dopo questa non risponderò ad altre perche non mi capacito di questo attacco ad 1/2/100 capi treno, tra l’altro in un momento transitorio particolare per le linee indicate, che diventa un attacco alla categoria, a maggior ragione se divulgato tramite canali d’informazione di massa.
Detto questo, fermo restando che i biglietti vengono emessi senza maggiorazione indipendentemente dalle condizioni delle emettitrici e delle località di salita, vorrei poter allegare foto dell’info che ho in questo momento esposta davanti a me in fermata, info nella quale viene indicato chiaramente che sia possibile acquistare bordo senza maggiorazione nei casi di emettitrici guaste o punti vendita chiusi o sprovvisti.
Dopodiché mi fa piacere apprendere da lei che una mansione secondaria del capo treno al quale, ricordo, spettano mansioni ben più importanti per la sicurezza ferroviaria, sia stata trasformata nella principale grazie al comitato, che invece di pretendere una ottimale distribuzione dei biglietti ha complicemente trasformato il capo treno in bigliettaio.
Sempre a disposizione (sui treni) per ogni necessità
I CAPI TRENO
Eh certo, il signor Maurizio Quartieri, presidente dell’associazione pretende che i suoi affiliati vengano serviti comodamente seduti a bordo treno, e preferisce che la cabina di guida diventi una biglietteria con notevole disturbo per il macchinista che si deve sorbire tutte le richieste infinite dei suoi pendolari (affiliati al signor Quartieri).
Questa è l’ennesima dimostrazione di come gente messa a capo di certi paracomitati non abbia in mente come sia in realtà la situzione e preferisce addossare la colpa al primo venuto piuttosto che farsi sentire in azienda dai dirigenti che sono in via di saliceto 3 a bologna.
Complimenti Sig. Quartieri.
Rimanga pure “fraccomodo” dietro la tastiera a lamentarsi contro il personale viaggiante.
Vedrà che la situazione, con i suoi metodi da strillone da tastiera cambierà sicuramente”
Ruben Mancini
Gentile Sig. Mancini,
l’associazione che presiedo (e le assicuro che ne farei volentieri a meno) non è un “paracomitato” come lei l’ha definita, ma un’associazione di promozione sociale. I suoi iscritti meritano il massimo rispetto, non tanto perché hanno aderito all’associazione, ma prima di tutto perché sono utenti di un servizio pubblico, o anche solo dei semplici cittadini interessati poiché “contribuenti”! Ridurli come ha fatto lei a dei semplici “affiliati” è semplicistico e poco rispettoso, anche perché da qualunque angolo vogliamo analizzare la questione, non lo si può fare senza mettere al centro l’utilizzatore del servizio; se questo funziona bene in tutti i suoi aspetti, ne traggono benefici tutti (gli utenti, i cittadini contribuenti, tutto il personale di servizio, l’ambiente in cui viviamo, ecc.) e di un’associazione “rompiscatole” come quella che io presiedo (e ripeto … ne farei volentieri a meno) non ce ne sarebbe bisogno.
Ma, pur essendo decisamente cambiato in meglio negli ultimi 2-3 anni, il servizio oggi non funziona ancora bene in tutti i suoi aspetti; ve ne sono diversi che non sono affatto migliorati nel tempo (…vogliamo parlare di informazione a terra?), nel senso che il problema non è stato risolto. Uno di questi è certamente la reperibilità dei titoli per accedere al servizio, il controllo degli stessi a bordo treno e più in generale l’assistenza dell’utenza durante il viaggio.
Come associazione abbiamo preteso sempre e solo che l’applicazione delle buone regole del viaggio andasse di pari passo con il riconoscimento dei diritti degli utenti, cioè dell’applicazione della carta dei servizi (scritta non dalle associazioni ma dalle aziende di servizio).
Ogni qualvolta questo non avviene è nostro diritto/dovere intervenire presso i soggetti interessati (aziende TPER e FER e tutti gli enti locali: RER, CM, Provincie e Comuni), che sono i ns principali interlocutori. Nessun metodo da “strillone” come lei ha scritto frettolosamente, perché il comunicato apparso sul sito dell’associazione il 30 marzo u.s. prima di essere reso pubblico è stato inviato all’azienda TPER e al Servizio Ferrovie Regionale.
Cordialmente,
Maurizio Quartieri
Presidente dell’Associazione “In prima classe per Bologna-Vignola”