E’ possibile avere finalmente un treno un po’ più veloce? E’ quanto si sono chiesti gli associati del “comitato utenti” In prima classe per Bologna-Vignola. Dopo qualche milione di euro investito nell’ammodernamento della linea (elettrificazione del tratto Vignola-Bazzano, risistemazione del piano binari a Vignola, realizzazione della stazione di alimentazione di via Lunga, nuove stazioni ACEI a Vignola e Zola Comune) e 75 milioni di euro per l’acquisto di 12 elettrotreni Flirt Stadler ETR350 (di cui 4 destinati – secondo il piano originario – alla tratta Bologna-Vignola) la domanda è sembrata pertinente. Ed in effetti è stata posta per la prima volta all’inizio di quest’anno con l’obiettivo di ottenere una risposta, possibilmente positiva, in occasione dell’entrata in vigore del nuovo orario a dicembre 2013. Anche perché nel frattempo era stata annunciata la messa in servizio dei nuovi treni elettrici, più performanti oltre che più rispettosi dell’ambiente.
Nulla di rivoluzionario. Nulla di sovversivo. Nulla a che fare con insoddisfacibili aspettative crescenti. Ma, piuttosto, la conclusione logica di dieci anni di tribolati investimenti sulla linea che, certo, infine un miglioramento almeno per quanto riguarda i mezzi in circolazione l’hanno prodotto. E’ migliorata l’affidabilità (meno guasti). E’ migliorato il comfort. Possibile che non si riesca anche a migliorare sul fronte dei tempi di percorrenza? Possibile che la sostituzione dei vecchi treni diesel ALN663 e ALN668, con trent’anni di esercizio sulle spalle, con i nuovi ATR220 (ancora diesel) e poi con i nuovissimi ETR350 (elettrici) non lasci un segno in termini di riduzione dei tempi di percorrenza? Possibile che ancora oggi servano 62 minuti per percorrere 32 km? E, soprattutto, possibile che la “moderna” ferrovia Vignola-Bologna faccia viaggiare i suoi treni più lentamente che nel 1939? Perché è questo che succede, come dimostra un raffronto tra i tempi di percorrenza relativo al tratto Vignola-Casalecchio (nel 1939 la ferrovia terminava lì): 37 minuti nel 1939; 45 minuti nel 2013 (per alcune corse 47!) (per i dettagli tecnici: vedi). Insomma la domanda risultava assolutamente legittima, pertinente, di buon senso. Ma nell’Italia di oggi (spesso anche in questa regione “più avanzata”) non sempre le domande di buon senso trovano risposta prontamente. Ed in effetti così è stato anche in questo caso, visto che le istituzioni preposte (Regione, enti locali, aziende regionali incaricate del servizio ferroviario), certo con ruoli differenziati e differenti responsabilità, ad oggi non hanno risposto. Anche se, dopo un lungo e tortuoso percorso per richiamare l’attenzione sul tema, qualcosa infine si è mosso. E’ infatti del 30 ottobre una lettera firmata dal vicepresidente della Provincia di Bologna, Giacomo Venturi, in cui chiede formalmente alla Regione Emilia-Romagna ed alle due aziende interessate (TPER Spa e FER Srl) di valutare la possibilità di un “miglioramento di orario”, ovvero di un miglioramento dei tempi di percorrenza, come richiesto dall’associazione degli utenti (qui il pdf). E’ un ottimo risultato, anche se per conseguirlo è servita grande determinazione dell’associazione. Che ha peraltro dimostrato una buona capacità di visione strategica (diversamente dagli enti locali – dispiace dirlo). Infatti il 31 maggio 2013 ha trasmesso le proprie richieste, in rappresentanza di qualche migliaio di passeggeri che giornalmente si servono della linea, alle istituzioni preposte in merito al nuovo orario 2013-2014, mettendo al primo punto la richiesta di riduzione dei tempi di percorrenza (in concomitanza con la messa in servizio dei nuovi treni ETR350) (pdf). Ha riproposto il tema negli incontri del “tavolo di coordinamento” con gli enti locali e le aziende di gestione – pur senza ottenere grande considerazione.
Infine ha cercato di sollecitare i rappresentanti dei cittadini (i consigli comunali) in tutti i comuni interessati dal servizio (Vignola, Savignano, Bazzano, Crespellano, Zola Predosa, Casalecchio) tramite una mozione in cui si richiedeva, alla Regione ed alle aziende di gestione, “di realizzare uno studio al fine di ridurre i tempi di percorrenza delle corse sulla linea ferroviaria Bologna-Vignola, da presentare pubblicamente entro il mese di settembre 2013”. L’iniziativa ha avuto accoglienza differenziata. Approvata prontamente dal consiglio comunale di Savignano anche grazie ad una presentazione congiunta maggioranza (civica) e minoranza (PD) (qui la delibera n.44 del 23 luglio 2013: pdf). Approvata ugualmente, ma dopo lungo tergiversare, dal consiglio comunale di Vignola (all’unanimità; la mozione era stata presentata dalla lista di cittadini Vignola Cambia – qui il testo della delibera n.32 del 24 settembre 2013: pdf; e della mozione: pdf). Non presentata o bocciata nei restanti comuni del bolognese (Bazzano, Crespellano, Zola Predosa e Casalecchio) – e confesso che non ho capito perché. Ho assistito personalmente al dibattito in consiglio comunale di Bazzano e sentire il sindaco ed esponenti della maggioranza dire che condividevano il contenuto, ma non ritenevano opportuno approvare la mozione (plausibilmente perché presentata da una forza di minoranza) è – lo confesso – un’esperienza assolutamente straniante (qui il testo della delibera n.55 del 19 settembre 2013, dell’allegata mozione e con riassunto degli interventi: pdf). Comunque, la lettera del vicepresidente della Provincia di Bologna consente di fare un passo in avanti ed è dunque un fatto assolutamente positivo. Siamo ancora, però, alla fase della richiesta. Ma come ha operato con determinazione per mobilitare gli enti locali interessati dal servizio ferroviario, così l’associazione, con uguale determinazione, cercherà di ottenere una risposta positiva dalle aziende di gestione (e dalla Regione). Insomma, l’obiettivo minimo è ritornare alla performance … del 1939. E magari fare pure meglio! Per centrare l’obiettivo può essere d’aiuto mettere in atto qualche modalità innovativa di mobilitazione degli utenti. Proviamoci.
Andrea Paltrinieri, componente del consiglio direttivo dell’associazione “In prima classe per Bologna-Vignola“