Annualmente la giunta regionale trasmette all’assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna un report sulla mobilità (vedi). Un capitolo del report è dedicato al servizio ferroviario regionale. Una parte del capitolo riporta i dati sulla “qualità” ed “affidabilità” del servizio. Cosa ci dicono questi dati? Che l’anno 2010 è stato un anno pessimo per la linea Bologna-Vignola, anche peggiore del già tribolatissimo 2009 (vedi)! Un vero e proprio annus horribilis!! Innanzitutto dal punto di vista dell’affidabilità. Quasi 700 treni soppressi nel 2010, ovvero circa 2 al giorno! Anche nel 2010 (come nel 2009) la linea Bologna-Vignola è in testa alla triste classifica delle linee regionali in base al numero dei treni soppressi. Tallonata dalla linea Bologna-Portomaggiore. Solo che sulla linea Bologna-Portomaggiore la maggior parte delle corse soppresse era per “lavori programmati” sulla linea, dunque con la prospettiva di un concretissimo superamento. Sulla Bologna-Vignola invece no. Tantissimi treni soppressi per “mancanza di personale” [sic!], per “guasto al materiale [leggi treni]”, per “altra causa”. Mentre le cause “sciopero” o “lavori programmati” sono irrilevanti. Un vero disastro. Un disastro su cui neppure il rapporto regionale può tacere, anche se questo bollettino di guerra (due treni al giorno soppressi significa che, ogni giorno, 100-200 passeggeri si sono dovuti arrangiare diversamente) viene presentato con parole suadenti, quasi rassicuranti: “Analizzando le singole direttrici emerge la situazione di criticità che hanno riguardato in particolare le linee Bologna-Vignola.” (p.176; neppure la grammatica è rispettata!). Si tratta del 21,7% di tutti i treni soppressi nel 2010 sulla Rete Regionale (3.220 treni soppressi nel 2010). La nostra linea ferroviaria “contribuisce” dunque per più di un quinto di tutte le soppressioni!
Non male come performance. C’è da stupirsi che non abbiano incrementato il premio di “produttività” per il management di FER Srl. In effetti anche sull’intera Rete Regionale le cose non sono andate meglio rispetto al 2009 (anche se non in modo così disastroso come sulla Bologna-Vignola): 3.220 treni soppressi (totalmente o parzialmente) su un totale di 90.134 treni programmati, ovvero circa il 3,6% (erano il 3,4% nel 2009). Inoltre criticità emergono anche su aspetti “minori” del servizio: le emettitrici di biglietti funzionanti calano dall’89,3% (dato 2009) all’82,0%; le obliteratrici funzionanti calano dall’81,4% al 75,5%. Nella maggior parte delle stazioni (così, almeno, è per la linea Bologna-Vignola) non è rispettato il “contratto di servizio” che prevede la presenza di 2 obliteratrici per stazione (nel tratto Vignola-Casalecchio, di competenza FER Srl, questo standard è rispettato solo in 3 stazioni su 15: Bazzano, Via Lunga, Casalecchio Garibaldi). Insomma, anche il Report della Regione Emilia-Romagna evidenzia che “così non va!”. Occorre davvero voltar pagina! Anche per questo l’associazione “In prima classe per Bologna-Vignola” ha organizzato il primo “audit civico” ferroviario (vedi)!
Qui il capitolo 5 (Il settore ferroviario) del Rapporto annuale di monitoraggio della mobilità e del trasporto in Emilia-Romagna, del maggio 2011.
ma cosa volete che si possa voltar pagina, qui bisogna rivoltare l’Italia, sporca , corrotta e maleducata.
chiedo scusa, nel precedente commento ho dimenticato una cosa: SPRECONA.