Venerdì 24 giugno è stato inaugurato un nuovo ETR350 messo in servizio sulla linea ferroviaria Vignola-Bologna. E’ il terzo treno elettrico che entra in funzione sui quattro necessari per coprire l’intero servizio. Il quarto è atteso a breve (al più tardi all’inizio del prossimo mese di settembre). E’ un evento positivo, anche se annunciato da tempo e dunque atteso (vedi). Per questo motivo il vero evento della giornata è un altro – e merita di essere rimarcato. L’evento decisivo infatti sta nella esplicita assunzione dell’impegno dell’assessore regionale ai trasporti Raffaele Donini di una significativa riduzione dei tempi di percorrenza. Tre minuti da subito (plausibilmente con il nuovo orario a dicembre 2016), ovvero una riduzione a 59 minuti (rispetto ai 62 o più necessari oggi). Ma una riduzione più consistente da conseguire entro la fine della legislatura (2019 o 2020): “Non ci accontenteremo. Abbiamo in animo di stanziare i fondi necessari per il binario di scambio a Ponte Ronca in modo da ulteriormente velocizzare la linea e ovviamente studiare un progetto complessivo, magari da attuare per stralci, per portare questa linea sotto i 50 minuti”. Che dire? Bravo!
Un plauso sincero all’assessore Donini per questo impegno assunto pubblicamente – fatto raro in politica. Perché centrare l’obiettivo non sarà facile (non da ultimo per le “cautele” – per usare un eufemismo – delle aziende che gestiscono il servizio, TPER Spa e FER Srl), ma dichiararlo pubblicamente è una potente leva. Un plauso sincero anche perché l’assessore Donini ha risposto in modo chiaro alle richieste formulate dall’associazione degli utenti “In prima classe per Bologna-Vignola” che con 300 iscritti rappresenta i 6.500 passeggeri che si muovono sulla linea ogni giorno.
Una richiesta di buon senso, si potrebbe dire: dopo qualche decina di milioni investiti sulla linea in nuovi mezzi ed in infrastrutture un miglioramento sui tempi di viaggio si deve vedere (vedi)! Ma perché questo accada occorre la predisposizione di un programma coordinato di lavori (eliminazione di passaggi a livello che impongono una riduzione della velocità di transito, aggiunta di una stazione di interscambio, fluidificazione degli accessi alla stazione di Bazzano, interventi di consolidamento della massicciata in alcuni tratti curvi, ecc.) da sviluppare nel breve-medio periodo (alcuni di questi sono stati realizzati nel 2015) (vedi). Questa richiesta, avanzata dall’associazione degli utenti dall’inizio del 2014, trova oggi – finalmente! – una risposta positiva proprio con le dichiarazioni dell’assessore regionale (si veda il video registrato il 24 giugno scorso, a partire dal minuto 1:00 – dura complessivamente 1:42 minuti).
La cosa non è affatto banale ed è giusto rimarcarla: la Regione assume un impegno al miglioramento del servizio non solo in termini di comfort dei passeggeri, non solo in termini di affidabilità e puntualità dei treni, ma anche in termini di riduzione dei tempi di percorrenza. A breve per percorrere i 32,7 km della linea si impiegheranno (nuovamente) 59 minuti (era questo il tempo di percorrenza nel 2004). E con un po’ di pazienza il tempo del viaggio si potrà finalmente ridurre in modo significativo. Magari “sotto i 50 minuti”. L’associazione degli utenti è soddisfatta, ma ovviamente continuerà a fare la propria parte in termini di sollecitazione, ausilio, controllo affinché l’impegno diventi al più presto realtà.
Bene, bene… mi auguro però che “Ponte Ronca” sia un refuso e che l’assessore intendesse dire “Zola Predosa”, dal momento che presso la fermata di Zola Centro (municipio) è stato realizzato da anni il 2° binario per l’incrocio con tanto di marciapiede, sottopassaggio e i l’impianto semaforico per le precedenze dei treni…