L’associazione “In Prima Classe per Bologna-Vignola” condanna fermamente quanto accaduto la sera del 9 febbraio durante la corsa 90027, interrotta alla stazione di Ponte Ronca a seguito dell’aggressione subita dal capotreno in servizio, da parte alcuni viaggiatori sprovvisti di titolo di viaggio e invitati a regolarizzare la loro posizione. Il grave episodio ha richiesto l’intervento della forza pubblica per l’identificazione degli aggressori, ma soprattutto del personale sanitario del 118 che ha provveduto a medicare sul posto il capotreno aggredito, poi trasportato in ospedale, cui va il nostro augurio di pronta guarigione, unitamente alla piena solidarietà a tutto il personale ferroviario, ogni giorno in prima linea nello svolgimento del proprio servizio e sempre più spesso coinvolto in episodi come quello accaduto ieri sera. In aggiunta, non essendo Ponte Ronca stazione di scambio, la circolazione dei treni della linea è rimasta bloccata per circa due ore, con inevitabili disagi per l’utenza.
Si tratta purtroppo di episodi che oramai interessano trasversalmente tutto il sistema del trasporto pubblico regionale, ma in particolare quello ferroviario, incluse tratte per così dire “periferiche” come la Bologna-Vignola, già oggetto in passato di episodi simili, seppur con manifestazioni diverse. Nei mesi scorsi, come denunciato infatti anche da questa rappresentanza, la linea era stata presa di mira da episodi riconducibili al fenomeno sociale delle “baby gang” che gravitano attorno a realtà come i centri commerciali “Meridiana” e Gran Reno” di Casalecchio di Reno, entrambi serviti dalla ferrovia, e che grazie a una serie di misure prontamente messe in atto dalle istituzioni e dalle aziende di trasporto, a tutela della sicurezza dell’utenza e del personale in servizio, non si sono ripresentati negli ultimi mesi. È stata certamente una risposta efficace nell’immediato, ma ancora insufficiente perché non agisce a monte di un problema che è innanzitutto strutturale e sociale, e che richiede quindi interventi prima di tutto “educativi” atti a prevenire tali fenomeni.
Episodi invece simili a quello accaduto ieri sera e causati da qualche utente che intende farla franca disprezzando le basilari regole di viaggio, si ripresentano puntualmente anche sulla tratta Bologna-Vignola, come più volte denunciato dall’associazione utenti. La posizione dell’associazione è nota da tempo ed è stata sottolineata con forza anche recentemente. Chiediamo che le misure già messe in atto, che prevedono maggiori controlli a terra, comunque occasionali ed eseguiti prevalentemente alla stazione di Bologna, siano intensificati e resi strutturali anche in altre stazioni (es. Casalecchio Garibaldi e Palasport). Chiediamo, inoltre, che sia potenziata la presenza di personale ferroviario (sia capotreno sia di addetti alla vigilanza) a bordo treno durante lo svolgimento del servizio, ad oggi insufficiente soprattutto per le corse del tardo pomeriggio-sera più soggette a episodi come quello accaduto ieri. Le suddette misure, infine, devono essere accompagnate da un maggior senso di responsabilità da parte dell’utenza che assiste a episodi di aggressione fisica o verbale nei confronti del personale, per far sì che lo stesso non sia lasciato o non si senta solo al verificarsi di episodi come quello accaduto il 9 febbraio scorso.
Comunicato stampa: Ferma condanna per l’aggressione del capotreno in servizio il 9 febbraio sulla corsa 90027 della tratta Bologna-Vignola 150.62 KB 16 downloads
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