Alle 11:00 di questa mattina, il presidente della presente associazione Maurizio Quartieri ha inviato una richiesta urgente a Tper e FER in merito ai gravi disservizi e rallentamenti accaduti poche ore prima.
Buongiorno,
con la presente sono a chiedere un immediato chiarimento su quanto accaduto questa mattina sulla relazione Bologna-Vignola, il cui servizio ha visto già dalle prime corse soppressioni e ritardi anche di oltre 30 minuti, con pesantissimi disagi almeno fino intorno alle ore 9 per tantissimi utenti (pur trattandosi di sabato, infatti, l’utenza potenziale delle corse coinvolte si aggira intorno a circa 1000 utenti, prevalentemente studenti e lavoratori).
In attesa di pronto riscontro, cordiali saluti.
Siamo attualmente ancora in attesa di un comunicato ufficiale da parte delle parti interessate.
Maurizio Quartieri
Presidente Associazione “In prima classe per Bologna-Vignola”
Sempre a proposito di disservizi, è già due volte che la corsa delle 18.18 da Bologna per Vignola (reg. 11493) viene “spezzata” a Casalecchio Garibaldi dove i passeggeri sono obbligati a trasbordare sul treno arrivato da Vignola (reg. 11490): in pratica i due treni fanno la spola fra i capilinea e la stazione di Casalecchio Garibaldi. Ho detto due volte riferendomi alle giornate di (?) Settembre e del 3 Ottobre 2016 nelle quali ho deciso di (ri)prendere il treno al posto dell’auto, ma per quanto ne so potrebbero essercene state altre… a parte questo, ribadisco che il nuovo orario – accolto con toni francamente troppo trionfalistici – non migliora di molto la situazione (anzi, a me l’ha peggiorata aumentando di 2 minuti la coincidenza fra il treno da Portomaggiore e quello per Vignola nel tragitto ufficio-casa: lavoro alle Roveri e abito a Zola Predosa: il treno 11493 che partiva alle 18.16 parte ora alle 18.18 e varco la porta di casa sempre alle 19 circa). Signori, non ci siamo: non basta ridurre la durata delle corse (che del resto non potranno mai diminuire significativamente, dovendo fare sempre tutte le fermate): CI VOGLIONO PIU’ TRENI PER PORTARE LA CADENZA DELLE CORSE DA 60 A 30 MINUTI come sulla linea per Portomaggiore. Con la quantità dei treni attuale la situazione per i passeggeri che utilizzano entrambe le linee potrebbe migliorare soltanto con la sospirata attivazione del passante SFM2 fra Portomaggiore e Vignola (quando, a proposito? La stazione della TAV è finita, le Frecce non occupano più i binari di superficie, cosa si aspetta ancora? Quella buffonata del People Mover?).
Buongiorno Grimandi e grazie innanzitutto per aver scritto all’associazione. Provo a rispondere alle segnalazioni e osservazioni che ha inviato il giorno 4 ottobre.
Treno 11493
In merito ai recenti “trasbordi” accaduti con la corsa serale 11493, non ci sono pervenute altre segnalazioni oltre alle sue. Io stesso utilizzo regolarmente quella corsa almeno 2-3 giorni la settimana e nelle ultime settimane (…diciamo da inizio settembre) non ho riscontrato episodi del genere. In ogni caso abbiamo chiesto spiegazioni alle aziende (solitamente lo scambio di materiale in corsa è praticato quando il treno diretto a Vignola/Bazzano manifesta un presunto problema durante la corsa e si prova di farlo rientrare a Bo senza sopprimerlo, limitando il disagio al trasbordo dei passeggeri e a qualche minuto di ritardo).
Nuovo orario in vigore dal 10/9/2016.
Se l’associazione ha esultato per il nuovo orario, lo ha fatto essenzialmente perché per la prima volta dal 2003 (anno di riapertura del servizio ferroviario Bo-Vignola) si è verificato un cambio di rotta sui tempi di percorrenza. Per noi era fondamentale dare questo tipo di segnale, perché durante questi 13 anni ogni variazione d’orario ha sempre visto un allungamento del tempo di viaggio. Siamo perfettamente consapevoli che si tratta di variazioni effimere dal punto di vista della loro consistenza (anche se spesso richieste in questi anni come partenza ritardata da Bo di 2-3 minuti, per agevolare l’accesso al servizio di chi termina la sua attività ad esempio alle 18), ma bisognava rompere col passato e la scelta di utilizzare da settembre solo i nuovi elettrotreni era un’occasione da non perdere.
Ma non bastano i nuovi ETR350, servono investimenti infrastrutturali; se ne parla da fine 2013, quando finalmente la Provincia di Bo si decise (su nostra richiesta) a costituire un tavolo di studio per la velocizzazione del servizio Bo-Vignola. Dopo quasi tre anni di studi e confronti, il neo assessore regionale ai trasporti Donini ha voluto dare un’accelerazione al progetto di riduzione significativa del tempo di percorrenza, prendendo pubblicamente degli impegni precisi entro la fine del suo mandato (autunno 2019). Non ci resta che vigilare e sostenerlo.
Incremento delle corse offerte.
Per avere una maggiore frequenza delle corse (es. ogni 30’) servono due binari, oppure più stazioni d’incrocio. Il progetto SFM, nel quale rientra anche la Bo-Vignola con il tracciato passante SFM2 Vignola-Bo-Portomaggiore da lei citato, prevede ancora oggi corse ogni 30 minuti. Il problema è che di concreto dell’SFM riportato sulle carte si vede ancora ben poco: dalla riconoscibilità delle stazioni…fino ad arrivare ai famosi “passanti”. Anzi, l’accordo di programma siglato tra RFI e la Regione ER nel 2014 NON prevede la realizzazione di questa “linea passante”, facendo così decadere uno dei principali obiettivi del SFM. Ogni volta che abbiamo chiesto chiarimenti a dirigenti e politici del Servizio Ferrovie RER sul perché di tale accordo, ci è sempre stato risposto che si tratta di una disposizione transitoria; …peccato che l’accordo del 2014 abbia durata decennale! Una cosa è certa, sull’SFM c’è tuttora molta confusione e conflitti tra i soggetti coinvolti, anche tra quelli istituzionali (Regione e CM). A questo va aggiunto che l’impegno preso a suo tempo dal gruppo FS di ripristinare in superficie binari passanti 12-15 una volta ultimati i lavori AV è stato disatteso! Quel ripristino era fondamentale anche in ottica SFM! In ogni caso il “passante” non risolverebbe tutti i limiti all’aumento del numero di corse, trattandosi di due linee a binario unico (basti pensare che l’attuale progetto di interramento di un ulteriore tratto urbano della Portomaggiore prevede una sola galleria).
Se guardiamo l’orario attuale, sia quello della Portomaggiore sia quello della Vignola prevedono alcune fasce orarie con orario strutturato ogni 30’ circa. Per entrambe le relazioni, l’orario è cadenzato ogni 60’ circa sull’intera tratta; le corse che spezzano la cadenza ai 30’ svolgono servizio su una tratta più breve (Bo-Budrio e Bo-Bazzano); sulla Portomaggiore sono inoltre più numerose (16 al giorno, contro le 10 della Vignola conteggiando anche le due estese recentemente all’intero tragitto), ma soprattutto sono un più funzionali alle esigenze dell’utenza prevalentemente pendolare. Alcune delle corse Bo-Bazzano (a/r) sono effettivamente collocate in orari poco appetibili per i pendolari (es. tr. 11425, 11562, 11578) e dunque pochissimo frequentate. Sono anni che lo scriviamo e qualcosa l’abbiamo ottenuto (l’allungamento della prima coppia di Bo-Bazzano a Vignola); la Regione si è impegnata a valutare altre ricollocazioni dei Bo-Bazzano.
Sono tutti aspetti che l’associazione segue con la massima attenzione, proprio perché l’associazione è fatta soprattutto di pendolari come lei, che conoscono bene sia il servizio sia dove intervenire per migliorarlo. Senza dimenticare che poi basta una nota come quella dell’ANSF dei giorni scorsi che si corre il rischio di vanificare ogni risultato fin qui conseguito.
Un cordiale saluto,
Maurizio Quartieri
La ringrazio della cortese quanto sincera risposta. A scanso di fraintendimenti le confermo la mia gratitudine per il lavoro svolto dalla sua Associazione, i cui risultati non hanno purtroppo i ritorni che il vostro impegno meriterebbe, a causa del fattivo scarso interesse della nostra Regione nell’ottimizzare il servizio. Solo per fare un paragone: la Provincia Autonoma di Trento, negli anni scorsi ha comprato 16 (sedici) elettrotreni da utilizzare sulla linea Trento-Mezzolombardo-Cles-Malè-Marilleva: i nostri amministratori (minuscolo voluto) dovrebbero solo vergognarsi! Tanto più che per migliorare la situazione a costo zero basterebbe spostare – come da Lei stesso ricordato – quei treni funzionanti in orari a basso utilizzo, portandoli nelle fasce di punta: al sottoscritto basterebbe una corsa che partisse da Bologna per Vignola alle 17,45 per vedere risolti i suoi problemi, risparmiando 160 euro di benzina al mese! Un cordiale saluto.