È trascorso oltre un decennio dalla riapertura della linea ferroviaria Bologna-Vignola, anni caratterizzati da performance del servizio spesso insoddisfacente (il giudizio vale certamente per aspetti come puntualità, affidabilità e informazione a terra), con inevitabili e pesanti disagi per l’utenza, ai quali questa rappresentanza ha cercato negli ultimi anni di dare voce (l’associazione è attiva dal 2009).
Nel corso della sua attività l’associazione ha sempre sostenuto che solo con l’innovazione era possibile elevare lo standard qualitativo del servizio della Bo-Vignola ai livelli delle migliori realtà europee (ma anche in Italia ci sono esempi di buon servizio). La legittimità delle denunce e delle richieste dell’associazione utenti ha trovato riscontro nelle scorse settimane sia nei dati preliminari sulle performance del servizio nel 2014, sia in alcune innovazioni che interesseranno anche la nostra linea già nei prossimi mesi. Ma andiamo con ordine.
Nelle scorse settimane sono stati analizzati i dati di affidabilità e puntualità dei treni della linea Bologna-Vignola del periodo gennaio-settembre 2014. I risultati, seppur preliminari e ancora incompleti, descrivono un quadro decisamente confortante:
- L’affidabilità è aumentata rispetto allo stesso periodo del 2013, anno che aveva già segnato un netto miglioramento rispetto al biennio 2011-12 (erano gli anni dei quasi 1000 treni soppressi). Nel 2014, le cancellazioni per cause di servizio sono scese sotto il 2%;
- anche la puntualità è sensibilmente migliorata, sfiorando con il 95,2% l’obiettivo minimo previsto dal contratto di servizio (96,1%).
Numeri a parte, se volessimo riassumere in poche parole potremmo scrivere “meno treni soppressi e più treni puntuali nel 2014”!

Uno dei vecchi treni ALN663 il 21 novembre 2013, alla stazione di Vignola. Riusciremo a non vederli più?
Tuttavia, non è il caso di farsi prendere dall’euforia e dall’entusiasmo, per almeno due ragioni:
- i dati dell’ultimo trimestre 2014 non sono ancora accessibili alle rappresentanze dell’utenza (quello della tempistica con cui vengono pubblicati i dati delle performance è un altro aspetto che deve essere assolutamente migliorato);
- l’ultimo trimestre dell’anno, nel recente passato si è spesso distinto per una recrudescenza dei disservizi (molti infatti ricordano ancora l’autunno 2012 come uno dei periodi più nefasti).
Sebbene preliminare, rappresenta certamente un segnale importante e incoraggiante per gli utenti (fruitori del servizio) e per tutti i cittadini (contribuenti del servizio), ed è frutto di quell’innovazione richiesta a gran voce da anni dall’utenza! Il 2014, infatti, si è distinto per la gestione prevalente del servizio con materiale più performante (gli elettrotreni ETR350 in primo luogo, ma anche i diesel ATR 220) rispetto ai vecchi treni ALn (oggi comunque non ancora definitivamente dismessi). E i risultati (positivi) non si sono fatti attendere.

La stazione di Casalecchio Garibaldi, stazione di incrocio treni. Nella foto un ATR220 (diesel) a sx ed un ETR350 (elettrico) in primo piano (foto del 12 settembre 2013)
Ma ovviamente non basta, la qualità del servizio non è fatta solo di affidabilità e treni puntuali, lo sanno bene gli utenti, soprattutto i pendolari, che chiedono qualità a 360 gradi: accesso facilitato all’acquisto dei titoli di viaggio, obliterazione dei biglietti, una puntale e efficace informazione visiva e sonora a terra, le stazioni come luoghi sicuri e vivibili, sono alcuni degli aspetti oggi caratterizzati da un livello qualitativo assolutamente insoddisfacente, che attendono innovazione e investimenti al pari di quanto è stato fatto per il materiale rotabile.
Nel corso del 2015 potrebbero arrivare buone notizie anche sul fronte “infrastrutturale”.
In un incontro avvenuto nelle scorse settimane presso la Provincia di Bologna, l’azienda FER (che gestisce l’intera rete ferroviaria regionale) ha illustrato un progetto denominato “PITTI”, acronimo curioso che sta per “Piattaforma Integrata Terra Treno Interattiva”. Si tratta di un progetto finanziato dalla Regione (con oltre 5 mln di euro), per dotare l’intera rete ferroviaria regionale (350 km di binari, suddivisi in 9 linee) di un nuovo sistema integrato di gestione del traffico ferroviario e dell’informazione (oggi ciascuna linea ha un proprio sistema, obsoleto e non compatibile ad esempio con quello in uso sulla rete nazionale). Il progetto è già in fase avanzata (su alcune linee regionali è già operativo) e prevede, tra le altre cose il rinnovo completo del sistema d’informazione a terra (monitor e altoparlanti), la cui gestione sarà completamente automatizzata sul modello di quello di Trenitalia (provenienza e destinazione del treno, binario, eventuale ritardo o soppressione, ecc.). La linea Bologna-Vignola sarà interessata già nel 2015 dai lavori di ammodernamento, che inizieranno con la “sonorizzazione” delle stazioni. Per i monitor, infatti, il progetto di FER dovrà integrarsi con un altro progetto, quello del Servizio Ferroviario Metropolitano (SFM), i cui tempi di realizzazione sono invece ancora lunghi.
Di SFM se ne parla da vent’anni (il progetto è del 1994) e tra gli obiettivi del progetto vi è quello di dare alle future linee SFM (come l’asse 2 Vignola-Bologna-Portomaggiore) una specifica identità e riconoscibilità. Questa parte del progetto è stata finanziata con circa 6 mln di euro (1,8 dei quali saranno spesi per la Bo-Vignola) per il rinnovo completo di tutti gli elementi funzionali e informativi delle stazioni (bacheche, insegne, tabelloni con orario ferroviario, tariffe, mappa del territorio, monitor, ecc.), la realizzazione di un nuovo sistema di videosorveglianza e di alcune nuove pensiline (nelle stazioni con marciapiedi scoperti: Vignola, Savignano Centro e Mulino, Bazzano, Muffa e C. Palasport). Il progetto per la riconoscibilità delle stazioni SFM ora è al vaglio del Ministero delle Infrastrutture e, una volta ricevuto il nulla osta, richiederà 4-5 anni per essere realizzato su tutte le linee SFM interessate (in tutto 5 linee).

Stazione di Zola Municipio: qui sono ancora attesi i lavori di allungamento del marciapiede a servizio del secondo binario, troppo corti per i nuovi treni ETR350! (foto del 20 settembre 2013)
La necessità di migliorare la qualità delle stazioni (edifici ex stazione e aree limitrofe) è un’altra delle battaglie storiche che quest’associazione sta conducendo, per sensibilizzare soprattutto gli amministratori locali dell’importanza di recuperare le stazioni come luoghi di aggregazione sociale e/o commerciale, luoghi presidiati e sicuri per chi li frequenta. Il progetto SFM della Provincia di Bologna non prevede, purtroppo, interventi (se si esclude la videosorveglianza) volti a rivitalizzare e presidiare le stazioni, restituendole pienamente alla città. Per questo motivo, sottolineiamo ancora una volta come sia indispensabile e urgente avviare rapporti con gli enti locali e con il mondo dell’associazionismo, per valorizzare gli edifici e le aree delle stazioni ancor prima di procedere con il progetto di riconoscibilità, i cui benefici (e risorse investite) rischiano di essere rapidamente vanificati e sopraffatti dal degrado in assenza di un’oculata programmazione degli interventi (aspetto che chiama in causa la governance del servizio). Non basta cioè innovare e investire, occorre programmare in modo intelligente gli interventi e l’auspicio è che qualcuno tra i soggetti interessati raccolga seriamente questo invito.
Maurizio Quartieri
Presidente dell’associazione “In prima classe per Bologna-Vignola“