Con 979 corse soppresse nel 2011 la linea ferroviaria Vignola-Bologna si conferma al primo posto nella triste classifica delle linee meno affidabili dell’Emilia-Romagna. Il 7,2% delle corse previste dall’orario ufficiale è stato cancellato nell’anno appena trascorso. Si tratta di circa 3 corse al giorno. Anche sottraendo le 180 soppressioni dovute a scioperi, rimangono 799 corse soppresse – un dato che rivela che quanto previsto nell’orario ufficiale, in termini di corse lungo la tratta Bologna-Vignola, solo in parte si riscontra nella realtà. Fortemente penalizzata è risultata la tratta Bazzano-Bologna, visto che 719 delle 979 corse soppresse riguardano appunto il servizio programmato su quel segmento della linea. Insomma, anche nel 2011 non sono stati raggiunti gli standard minimi di qualità previsti dal contratto di servizio, sia in termini di affidabilità che di puntualità. Certo, va dato atto che la situazione è migliorata a fine anno, quando il servizio è stato interamente garantito dai nuovi mezzi, gli ATR220 (nuovi, più affidabili, ma pur sempre alimentati a gasolio), che hanno permesso nel secondo semestre 2011 il raggiungimento dello standard minimo contrattuale previsto per la puntualità (il 96,1% di treni arrivati a destinazione con un ritardo non superiore a 5 minuti), obiettivo mai raggiunto invece da gennaio a giugno. Ma non si può nascondere che il periodo estivo abbia registrato una vera e propria ecatombe di treni, con 292 corse soppresse a luglio e 178 a settembre. Questo non deve succedere! Come rappresentanza dell’utenza della linea “Bologna-Vignola” continueremo a chiedere a tutte le istituzioni coinvolte il massimo impegno affinché si realizzi quanto prima quel salto di qualità promesso da tempo e ad oggi non realizzato. Il programma dei lavori è sostanzialmente definito, ma procede lentissimamente e con troppe incertezze. Esso prevede il completamento dell’ammodernamento della linea (i lavori dovevano essere completati entro il 2010!), la messa in servizio dei treni elettrici (se va bene arriveranno nel 2013), la riqualificazione delle stazioni (troppe sono ancora abbandonate, configurandosi come terra di nessuno). Indubbiamente servono investimenti – testimonianza dell’importanza che questa Regione attribuisce al trasporto ferroviario. Ma serve anche una diversa governance: un coordinamento più forte degli enti locali serviti dalla linea ed una rendicontazione più trasparente circa gli obiettivi assegnati all’azienda gestrice (oggi TPER), così come anche un modo più avanzato di intendere i diritti degli utenti, ad esempio in termini di trasparenza sulla qualità del servizio (perché non deve essere possibile conoscere in tempo reale soppressioni e ritardi dei treni?) e di collaborazione con le rappresentanze degli utenti nel rilevare i punti di criticità e nell’impostare programmi di miglioramento (es. audit civico). Insomma, se c’è qualcuno interessato a fare del trasporto pubblico un cantiere di efficienza e di diritti, non solo sulla carta, sulla linea Bologna-Vignola gli utenti sono pronti a dare una mano.
Il presidente
Maurizio Quartieri